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torna indietroL´Unione Sarda 9 marzo 2000: Un dentista du tre è abusivo
Il problema dei non laureati che eseguono interventi odontoiatrici
Denuncia dell'Ordine: "L'illegalità sta dilagando"
"Almeno un dentista su tre è abusivo in provincia di Cagliari". La laurea non esiste ma gli studi attrezzati di tutto punto per macinare soldi mascherano bene l'inganno. E c'è anche chi si limita alla valigetta con i ferri del mestiere per effettuare interventi a domicilio. La denuncia parte da Pietro Floris, presidente della Commissione odontoiatri dell'Ordine provinciale dei medici: "Il fenomeno è diffuso soprattutto tra gli strati sociali più bassi della popolazione per via della scarsa informazione sulla professione odontoiatrica".
Di titoli di idoneità neanche a parlarne, i più scaltri si dotano al massimo di "similauree" prese all'estero, "quelle che in Italia non valgono nulla, tutt'al più garantiscono il titolo simbolico di dottore", spiega Floris. "Nel nostro ambiente lo sanno tutti che basta andare a Fiume, in Croazia, oppure in alcune città della Russia per prendere le lauree in quattro e quattr'otto. Nulla che si avvicini al percorso di studi necessario per intraprendere la professione odontoiatrica".
Secondo il rappresentante dei dentisti, l'incidenza dell'abusivismo è molto marcata in provincia, in particolare nelle zone rurali, "ma anche in città il fenomeno si fa sentire con una percentuale che diventa piuttosto alta nelle zone popolari". E non è detto che i pazienti siano all'oscuro di tutto: "Anzi, trova ancora spazio la vecchia convinzione secondo cui l'odontoiatra è soltanto un profittatore che fa pagare salati i suoi interventi. Si pensa erroneamente che il lavoro sui denti sia roba da poco, quindi gli abusivi diventano dentisti meno cari".
Non mancano poi le forme più sofisticate per dare strada all'illegalità: "Esiste la tecnica dei prestanome, magari vecchi medici generici che un tempo potevano avere l'abilitazione all'odontoiatria", afferma Floris, "che consentono di aprire studi in piena legalità, facendo però poi lavorare persone che il titolo per fare il dentista non ce l'hanno". Chi poi ha la possibilità di convertire con relativa facilità le proprie conoscenze in materia dentaria sono gli odontotecnici: "È inutile nascondere che anche su questo versante il fenomeno esiste e va contrastato".
Proprio da quelli che un tempo venivano definiti "meccanici dei denti" arriva subito la precisazione: "Può darsi che qualche mela marcia ci sia, come però penso capiti un po' in tutte le categorie", sottolinea Sergio Durzu, presidente regionale dell'Antlo, l'Associazione nazionale dei titolari di laboratori odontotecnici. "Ma va chiarito che i dentisti abusivi sono fondamentalmente personaggi privi del titolo di odontotecnico. Ormai è necessario un percorso di studi di cinque anni, in Sardegna c'è solo la scuola di Tempio, e chi fa il nostro lavoro seriamente non ha alcun interesse a svolgere l'attività odontoiatrica".
Per questo Durzu si dice convinto della necessità di "un intervento dell'autorità giudiziaria per portare allo scoperto tutti i tipi di attività illegali legate alla sfera dentistica". Fermo restando che "non accettiamo campagne denigratorie - come è avvenuto di recente in città da parte di quale dentista - che offendono un'intera categoria di professionisti".
Giulio Zasso
Denuncia dell'Ordine: "L'illegalità sta dilagando"
"Almeno un dentista su tre è abusivo in provincia di Cagliari". La laurea non esiste ma gli studi attrezzati di tutto punto per macinare soldi mascherano bene l'inganno. E c'è anche chi si limita alla valigetta con i ferri del mestiere per effettuare interventi a domicilio. La denuncia parte da Pietro Floris, presidente della Commissione odontoiatri dell'Ordine provinciale dei medici: "Il fenomeno è diffuso soprattutto tra gli strati sociali più bassi della popolazione per via della scarsa informazione sulla professione odontoiatrica".
Di titoli di idoneità neanche a parlarne, i più scaltri si dotano al massimo di "similauree" prese all'estero, "quelle che in Italia non valgono nulla, tutt'al più garantiscono il titolo simbolico di dottore", spiega Floris. "Nel nostro ambiente lo sanno tutti che basta andare a Fiume, in Croazia, oppure in alcune città della Russia per prendere le lauree in quattro e quattr'otto. Nulla che si avvicini al percorso di studi necessario per intraprendere la professione odontoiatrica".
Secondo il rappresentante dei dentisti, l'incidenza dell'abusivismo è molto marcata in provincia, in particolare nelle zone rurali, "ma anche in città il fenomeno si fa sentire con una percentuale che diventa piuttosto alta nelle zone popolari". E non è detto che i pazienti siano all'oscuro di tutto: "Anzi, trova ancora spazio la vecchia convinzione secondo cui l'odontoiatra è soltanto un profittatore che fa pagare salati i suoi interventi. Si pensa erroneamente che il lavoro sui denti sia roba da poco, quindi gli abusivi diventano dentisti meno cari".
Non mancano poi le forme più sofisticate per dare strada all'illegalità: "Esiste la tecnica dei prestanome, magari vecchi medici generici che un tempo potevano avere l'abilitazione all'odontoiatria", afferma Floris, "che consentono di aprire studi in piena legalità, facendo però poi lavorare persone che il titolo per fare il dentista non ce l'hanno". Chi poi ha la possibilità di convertire con relativa facilità le proprie conoscenze in materia dentaria sono gli odontotecnici: "È inutile nascondere che anche su questo versante il fenomeno esiste e va contrastato".
Proprio da quelli che un tempo venivano definiti "meccanici dei denti" arriva subito la precisazione: "Può darsi che qualche mela marcia ci sia, come però penso capiti un po' in tutte le categorie", sottolinea Sergio Durzu, presidente regionale dell'Antlo, l'Associazione nazionale dei titolari di laboratori odontotecnici. "Ma va chiarito che i dentisti abusivi sono fondamentalmente personaggi privi del titolo di odontotecnico. Ormai è necessario un percorso di studi di cinque anni, in Sardegna c'è solo la scuola di Tempio, e chi fa il nostro lavoro seriamente non ha alcun interesse a svolgere l'attività odontoiatrica".
Per questo Durzu si dice convinto della necessità di "un intervento dell'autorità giudiziaria per portare allo scoperto tutti i tipi di attività illegali legate alla sfera dentistica". Fermo restando che "non accettiamo campagne denigratorie - come è avvenuto di recente in città da parte di quale dentista - che offendono un'intera categoria di professionisti".
Giulio Zasso